(è molto più complicato di quanto serva)
Da qualche giorno a questa parte abbiamo ricominciato ad usare i soldi, e fin'ora non ci sono state sorprese. I soldi li abbiamo usati per rendere più credibile questo periodo di circa dieci giorni in cui, per motivi ancora in parte misteriosi, ci siamo autoimposti una, come si dice, pausa. Io (la smetto anche se mi piace sempre il plurale, ed è sincero, perchè soprattutto d'estate mi sembra di vedere gli eserciti al posto delle persone e gli sciami al posto delle mosche) però non penso proprio sia una condizione che mi si addica. Per intenderci era inizialmente una pausa dallo studio, quello dei libri che sono nel programma sostanzialmente; ma, come parecchi altri abiti, questo sembra coerente tanto che lo si sente nell'aria come senso comune ma procura non pochi problemi quando è ora di indossarlo. Tuttavia ho pensato fosse divertente e svagante il fatto stesso di continuare a perseverare a cercare di fare come si dovrebbe fare, rilassarsi e liberare le meningi, il lobo frontale e il corpo calloso. Un aiuto è comunque necessario nell'impresa, e questa volta sono state cose come i formidabili (cerchiamo di fare qualcosa, sta diventando sempre più un problema l'uso degli aggettivi al grado massimo; ce ne sono pochi e usare quei pochi abusati è diventato imbarazzante) packages di Ba Ba Ti Ki Di Do e di Clito's Angels; ormai lo so, sono queste le cose che elettrizzano e per un attimo anestetizzano il midollo spinale, e non sono, no no, i fumetti. Non avendo ancora chiarito il rapporto confittuale che ho con questi ultimi (è un buco di dimensioni notevoli nella mia conoscenza orizzontale e ne sento la mancanza) mi è sempre comodo avere qualcuno qualche volta che mi facilita in tutti i modi la lettura di qualche libretto illustrato. E' indispensabile che qualcuno mi faccia avere il volume e me lo piazzi davanti agli occhi, se è una bella copertina c'è caso che inizi a guardare le figure dentro e magari anche a leggerlo, e se inizio a leggerlo è direi quasi sicuro che arrivi alla fine senza smettere che per mangiare. Chiusa la quarta non mi viene mai in mente di aver perso tempo, ma la mia avversione persiste e difficilmente giustificabile. Se mi chiedono perchè? io dico che forse è troppo facile, troppo veloce e quindi non raggiungono lo scopo di occupare in una sola mossa ogni pensiero, è gia tutto fatto e non è divertente. Loro lo capiscono bene che io invento opinioni in loco visto che non ne ho, non è difficile chè mi riesce piuttosto male, e viene da sè rispondere: e il cinema? Questo è vero, proviamo così: il tempo del cinema è guidato, o meglio la velocità di lettura è obbligata e gli occhi non posso sfuggire a dieci fotogrammi dopo come sfuggono sempre sulla pagina a fronte. Il motivo è questo e proprio non si prescinde dal numero di regole inevitabilmente da rispettare imposte dall'autore e più di tutto dal mezzo, senza poi contare che queste sono le sole piacevoli da infrangere quando è il caso, o forse no. Cercare inutilmente di capire quello che non serve è il gioco dell'estate, in men che non si dica saranno finiti e dimenticati entrambi, altro che vacanze al mare...
(Un altro gioco, per i più bravi, è cercare di immaginare secondo quale criterio sono scelti i servizi secondari dei tg estivi. Se c'è un bambino che estrae i bussolotti come al superenalotto in modo che nessuno ne abbia la responsabilità, come sono organizzati gli archivi millenari dei tappabuchi, se viene fatta occasionalmente una cernita degli argomenti passati di moda dopo gli anni '70 e soprattutto se esiste un generatore casuale di musiche di sottofondo)
Da qualche giorno a questa parte abbiamo ricominciato ad usare i soldi, e fin'ora non ci sono state sorprese. I soldi li abbiamo usati per rendere più credibile questo periodo di circa dieci giorni in cui, per motivi ancora in parte misteriosi, ci siamo autoimposti una, come si dice, pausa. Io (la smetto anche se mi piace sempre il plurale, ed è sincero, perchè soprattutto d'estate mi sembra di vedere gli eserciti al posto delle persone e gli sciami al posto delle mosche) però non penso proprio sia una condizione che mi si addica. Per intenderci era inizialmente una pausa dallo studio, quello dei libri che sono nel programma sostanzialmente; ma, come parecchi altri abiti, questo sembra coerente tanto che lo si sente nell'aria come senso comune ma procura non pochi problemi quando è ora di indossarlo. Tuttavia ho pensato fosse divertente e svagante il fatto stesso di continuare a perseverare a cercare di fare come si dovrebbe fare, rilassarsi e liberare le meningi, il lobo frontale e il corpo calloso. Un aiuto è comunque necessario nell'impresa, e questa volta sono state cose come i formidabili (cerchiamo di fare qualcosa, sta diventando sempre più un problema l'uso degli aggettivi al grado massimo; ce ne sono pochi e usare quei pochi abusati è diventato imbarazzante) packages di Ba Ba Ti Ki Di Do e di Clito's Angels; ormai lo so, sono queste le cose che elettrizzano e per un attimo anestetizzano il midollo spinale, e non sono, no no, i fumetti. Non avendo ancora chiarito il rapporto confittuale che ho con questi ultimi (è un buco di dimensioni notevoli nella mia conoscenza orizzontale e ne sento la mancanza) mi è sempre comodo avere qualcuno qualche volta che mi facilita in tutti i modi la lettura di qualche libretto illustrato. E' indispensabile che qualcuno mi faccia avere il volume e me lo piazzi davanti agli occhi, se è una bella copertina c'è caso che inizi a guardare le figure dentro e magari anche a leggerlo, e se inizio a leggerlo è direi quasi sicuro che arrivi alla fine senza smettere che per mangiare. Chiusa la quarta non mi viene mai in mente di aver perso tempo, ma la mia avversione persiste e difficilmente giustificabile. Se mi chiedono perchè? io dico che forse è troppo facile, troppo veloce e quindi non raggiungono lo scopo di occupare in una sola mossa ogni pensiero, è gia tutto fatto e non è divertente. Loro lo capiscono bene che io invento opinioni in loco visto che non ne ho, non è difficile chè mi riesce piuttosto male, e viene da sè rispondere: e il cinema? Questo è vero, proviamo così: il tempo del cinema è guidato, o meglio la velocità di lettura è obbligata e gli occhi non posso sfuggire a dieci fotogrammi dopo come sfuggono sempre sulla pagina a fronte. Il motivo è questo e proprio non si prescinde dal numero di regole inevitabilmente da rispettare imposte dall'autore e più di tutto dal mezzo, senza poi contare che queste sono le sole piacevoli da infrangere quando è il caso, o forse no. Cercare inutilmente di capire quello che non serve è il gioco dell'estate, in men che non si dica saranno finiti e dimenticati entrambi, altro che vacanze al mare...
(Un altro gioco, per i più bravi, è cercare di immaginare secondo quale criterio sono scelti i servizi secondari dei tg estivi. Se c'è un bambino che estrae i bussolotti come al superenalotto in modo che nessuno ne abbia la responsabilità, come sono organizzati gli archivi millenari dei tappabuchi, se viene fatta occasionalmente una cernita degli argomenti passati di moda dopo gli anni '70 e soprattutto se esiste un generatore casuale di musiche di sottofondo)