21 luglio 2004

(brwwaain pleasure)


Ha piu' senso parlare male di qualcosa? Si rischia di essere vacui e indefiniti, un po' indifferenti e sensibili ad ogni minimo cambiamento di brezza. Adesso lasciamo perdere i trucchetti per generalizzare ogni pensiero pigro e fare sembrare la questione un po' piu' importante, stavo parlando di musica. Gli Animal Collective, all'accusa di essere un po' "cazzoni" (mettendo le mani avanti - ma questo vi rende simpatici e credibili! -) rispondono con un: se vuoi musica precisa allora ascolta i Tortoise e annoiati a vita! digrignando i denti, oppure sbadigliando.
"Abilita' tecnica" sembra di averlo letto l'ultima volta in qualche sonetto del dolce stil novo, magari si sente dire di quando in quando in qualche film in costume come, non so, Madame Bovary. Gli strumenti non sono una scusa, si puo' svuotare la soffitta e in una domenica pomeriggio allestire uno studio di registrazione e registrare una cassetta di strumenti con un'estensione che non supera l'ottava. Allora siamo d'accordo, che i parametri non ci sono piu'. Ma il bisogno di giustificare il nostro grado di affinita' con quello che ascoltiamo rimane irresistibile. Il risultato e' spesso un po' ridicolo, tant'e' che ci carichiamo sulle spalle ogni volta un sacco enorme di ironia da spargere come i coriandoli, e male che vada lascia indifferente chi parla e chi ascolta. Ci sarebbero da catalogare i - secondo me sta scaricando la posta - e gli - erano meglio su disco - e programmarne un generatore casuale, ma sicuramente l'ha gia' fatto Polygen.
In realta' volevo dire qualcosa dei Matmos, per questo su' c'e' una significativa shot del concerto. Loro erano nella mia citta', sono venuti nella mia citta' ed hanno suonato in un bel posto e per essere coerente non cerco di spiegare perche' mi piacciono sempre di piu', anche se sono meglio su disco.
L'estate, quando non si puo' fare ginnastica, ci si allena a non annoiarsi senza muovere troppi muscoli, il mio ibook lo sa.

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