31 maggio 2006

il do it yourself
se mi scoraggia con i risultati
mi eccita per il suo essere, esistendo per produrre euforia
e legittimo se prodotto da euforici, solamente
e soprattutto le sue dimensioni, si può dire mondiali
e l' ombrosità nella sua definizione calma gli spiriti
intendo che è destinato a crescere all' ombra
per ciò per il suo creatore ha l' unico significato vero
solo nei suoi confronti emana bellezza davvero
perchè lui vede la sua ombra con la coda dell' occhio
e gli viene da girarsi, ma la sua ombra non riesce mai a vederla
ma lo stesso continua a girarsi

dove il creatore capisce che nella sua opera c'è qualcosa da capire e non riesce a capirla
tutti gli altri credono che non ci sia nulla da capire
mi sembra chiara la questione dell' ombra.

con questo si può iniziare a spiegare molti fenomeni,
tutto ciò che mi ha attratto negli ultimi cinque anni,
in realtà solo il senso di colpa del continuare ad abusarne pur sapendo
che non potevo pretendere di mettermi al posto di chi lo faceva
e pensare di aver capito tutto, anche se di non poter riferirlo,
comunque pensavo di aver capito tutto.
però ammetto di aver provato e provare vergogna
per non averli lasciati in pace
anche se con me alcune centinaia di individui, io parlo per me
anche se loro dicono che non vogliono essere lasciati in pace e da soli
anche questo pretendo di sapere, addirittura che loro sbagliano
pretendo addirittura di sapere meglio di loro
che sbagliano a non voler essere lasciati soli
che così rovinano le loro cose
ma non posso dirlo perchè io voglio le loro cose.
non temo l' incoerenza, solo mi dispiace per loro
ed è un dispiacere previsto e necessario
viene con tutto il resto
per questo pensavo al caos
cioè l' insieme torna
le loro cose sono ammirevoli ma non in quanto arte
sono ammirevoli i loro gesti naturali, i loro sintomi di esistenza
perchè i loro sono più veloci, conseguono più direttamente

usando una metafora cronologica
anche se qui non c'è proprio nessuna storia
è passato un periodo in cui i tentativi vertevano al rappresentare l' insieme delle cose
e poi si è passati al trovarlo ridicolo.
perchè l' unica cosa a non esser ridicola sono le conseguenze immediate
perchè si prestano a costruire un insieme di cose, uno stratificarsi lentissimo di passaggi veloci, di necessità dirette,
non a rappresentarlo, e non a realizzarlo semplicemente, ma costruirlo dal nulla.
così si loda la naturalezza
lo spregio per i filtri, il fare affidamento su se stessi,
non per orgoglio o cinismo ma perchè basta e ne avanza di molto.
si lodano gli atti minimi, le prime stesure, l' ovvietà individuale
non per l' efficacia della semplicità
ma perchè sono gli unici atti utili, il resto si è già appurato che è vano

21 maggio 2006

Daniel Liebeskind, quello del museo ebraico di Berlìn, e delle nuove torri di Manhattan, ha un sito web pieno di poesia.
D' altronde è proprio a loro che è rimasta la poesia; i matematici, i biologi, i programmatori, i costruttori di satelliti e stazioni orbitanti, sono gli unici a cui è permesso di possedere un' idea legale di estetica. L'architettura, anche, quando è utile. L' unica scienza pura rimasta è quella di chi riempie le esposizioni di arte contemporanea, in attesa di essere spodestato da un automator fatto in casa.

19 maggio 2006

L' idea di città

Leggere Rykwert mi da molto conforto. E in genere ringrazio chi si spende a costruire cunicoli all' occasione, per giungere al passato, e tornare indietro, piuttosto che scivolare in carrozza sulle strade granitiche della Storia. Per occuparsi del grado di intimità fra le città e il retro della nostra mente sembra esser necessario passare per sentieri tranquilli; e non solamente fuori dalle mura, e nelle colline circostanti per guardare la valle urbana dall' alto. In quel caso solo si tratterebbe di un punto di vista diverso, come ce ne sono già tanti, non scoprono nulla (e nelle città non c'è nulla di non visto, di mai visto). Occorre, sembra, ripercorrerne il senso da attimo prima dell' inizio: una zuffa tra fratelli, già scritta e necessaria. Sembra proprio che abbia tracciato quella riga per saltarci sopra; dentro, fuori, dentro. Vince quello più veloce a stabilire le prime regole del gioco e ad uscire così dalla stasi della simmetria (due gemelli identici). Romolo vince facendo un cerchio che non si può non oltrepassare, soprattutto se si è cresciuti a latte selvatico. Dopodichè le decisioni vengono prese osservando gli stormi di avvoltoi sul colle Palatino, e gli intestini delle capre, c'è qualcosa, forse, che è cambiato?

05 maggio 2006

I lavori vanno avanti, mi sembra, da un anno almeno. Già dal principio cominciò a vedersi l' acqua, e la terra, già umida alla prima picconata, aveva reso tutto più facile. In breve tempo la buca fu profonda più di due metri, e ora lo sarà sicuramente di più, ma non saprei proprio come accertarmene. Ci passo praticamente sopra ogni giorno, ma mi sembra sempre uguale come dimensioni. Nel frattempo sono nate canne semplici e code di gatto ai bordi dello specchio d' acqua. Io giuro su ogni cosa, e nonostante ciò nessuno vuol prendermi seriamente, di aver visto sciami di pesciolini argentati scintillare nello stagno del Treno ad Alta Velocità, riflettendo per un mezzo secondo il sole ardente che forava l' ozono. Scommetto che gli unici che potrebbero essere dalla mia parte sono ancora folgorati da quella fulminante scintilla. Io azzardo: Thymallus thymallus. E anche: in seguito allo sterminio di tutti i tacchini con almeno un amico raffreddato, si sta cercando di riportare ad un livello accettabile il numero di specie sulla terra. A tal scopo sono stati praticati numerosi fori in corrispondenza delle principali stazioni ferroviarie italiane, atti a contenere un campione brodo pseudo-primordiale, nel quale allevare in tutta tranquillità le nuove specie, fino a quando non saranno pronte a colonizzare gli ambienti circostanti.

Powered by Blogger