E' finita anche questa volta, è passata. All'incedere dell'autunno sono tutti occupati a ritualizzare, non v'è una festività o anniversario, se non si conta un trascurabile addensamento di patroni, abbastanza importante da ufficializzare l'accadimento, e quindi sono tutti impegnati in azioni simboliche, anche passeggiando si incontrano solo dissennati che cercano simboli dappertutto, e li trovano sempre. Per venti giorni in tutto l'anno svaniscono le classi, comunque le si chiami vengono dissolte assieme all'umidità da un proposito comune senza eccezioni, e tutto diventa più chiaro e limpido. Nella stagione in cui tutti appaiono come i
malati di gambe che nella realtà sono sarebbe peccato non conservare alcuna osservazione sullo spirito del tempo, che negli ultimi tempi, e sempre più spesso, è cangiante e repentino, cioè cambia ogni volta che lo si nomina (
malato di gambe chi cerca di prenderlo).
Nonostante sia finita ancora una volta, sono rimasti tutti uguali, e anche più uguali del solito mi sembra. Per esempio ancora viene sottovalutata la possibilità di usare l'espressione
di fine secolo parlando del 1998. D'altronde alle possibili
palingenesi non ho proprio pensato, ma ho visto che, mentre tutti si affannano per trovare il modo di dare al mondo una direzione, è già tutto successo. La nicchia è una sola e nebulosa, ormai unita e contegnosa, che avvolge il gregge e lo fa rabbrividire appena comincia a fare un po' fresco. In seguito all'omologazione per conto di terzi è rimasta comunque piccola, giovata dall'approssimazione sfavorevole, ma non più ingrata. Essendo una sola, adesso la minoranza si ritrova tutta insieme, in un posto caldo e sicuro, per autodeterminarsi. Formidabile, mh?
Invece esiste un fatto nuovo e luminoso, che è il trand degli epilogi. Non è sempre stato così facile sollazzarsi con la propria fine. Fino a otto mesi fa esisteva solo la fine per esaurimento e la morte naturale, ora ogni morto è una cospirazione, nato in vista di finire, come gli Arab Strap. L'annuncio viene sempre dato in largo anticipo in modo da potersi organizzare, e soprattutto per avere tutto il tempo di organizzare il sistema degli ospiti ed assicurarsi delle poltrone post-mortem. E non è, come vorrebbero farci credere, il timore del vuoto di senso.
Ci si incontra ai riti funebri, come Harold e Maude, ci si accorge dell'esistenza delle cose solo mentre finiscono.
(Oppure: si mette la testa nella sabbia e si pubblica un disco che si chiama
Why I Hate Women.)