Il progetto di relegare ogni cosa che abbia a che fare con persone diverse da me alle tre ore di lavoro giornaliere sta avendo i soliti inconveniente sospetti sulla mia salute, anche se io mi sento sempre meglio. Sono andata a votare anche; quello che mi sembrava esteticamente piu' accettabile, figuriamoci altrimenti. E pensare che dovrebbero arrestarmi, aspettarmi fuori dai seggi e farmi una multa, ma me la cavo benissimo grazie a questa cosa della liberta' di pensiero, che non ho mai provato a capire bene cosa ci azzecchi con tutte le altre cose messe insieme. Il vigile urbano dice al tizio che butta la cicca per terra che se lo facessero tutti non si vivrebbe piu' tanto bene, e se tutti votassero com'e' piu' comodo per loro, per i loro affari personali, beh uguale, non si puo'. E di questi tempi non si puo' costringere le persone ad avere un' opinione e dare loro la parola allo stesso tempo, bisogna decidere, l' abuso della doppia negazione e' sempre quello dei danni memorabili; e scommetto che la prossima volta sara' per decidere se togliere o meno la fluoxetina dagli acquedotti, come fanno in Inghilterra.
Poi pero' il contare a gruppi di centinaia gli scatti dei rullini che mi portano non mi aiuta, mi sembrano le costosissime e lucide dimostrazioni che quelli guardano quello che proprio io non vedo. La cosa davvero nuova (oltre al metodo per srotolare il film inceppato con il nastro biadesivo) e' l' esperienza pratica dell' esistenza della gente che mi sta intorno, nelle reali e non piu' mitiche percentuali.
Se poi pero' mi capita di demoralizzarmi, dopo la delusione delle mie presunte ed entusiasmanti scoperte che evidentemente risentono della mancanza di qualsiasi informazione riguardante il progresso esterno, penso al fatto che probabilmente la Pixar continui a non avere un' idea chiara di cosa facessero Karel Zeman e Charlie Bowers mezzo secolo fa.