"e se diventassi come lui?" (l' acqua di Marte)
Mi stupisce ancora, come se non potessi mai immunizzarmi, la poca delicatezza con la quale si tratta degli oggetti mitici.
Marte, che nessuno ha mai veduto ad occhio nudo in una forma che non sia approssimabile ad un'idea, è già stato devastato dagli ammorbati prima ancora che inizi ad esistere.
Avendolo subito intuito come suolo propizio al vandalismo, s'è deciso di sporcarlo direttamente, risparmiando sull'evento in sè. Tant'è che ora esiste meno di prima, come se ne avessero tutti preso un pezzo per ricordarsi. Nonostante ciò viene periodicamente rimesso in superficie con scuse di fantasia, in modo da mascherare i resti ormai rovinosi con attributi nuovi, per giustificarlo come pianeta, che visti i tempi (ossia in mancanza d'altro, in mancanza di spazio, di ponti telescopici, si rituffano nelle questioni primitive, come i nomi, e non volendo fanno gaffe, come usare slogan da mobilificio: più ripiani, per creare lo spazio), non si può mai sapere.
Su Marte scorre acqua, ma non è oceanico, non ha nulla a che vedere con il nostro. E' bagnato, a volte talmente bagnato che l'acqua scorre, organizzandosi in torrenti, quasi a risentire della forza centrifuga. Come le nostre maree, ma di più. Ma oltre a girare, Marte è vicino al centro, più di noi, per questo è rosso, e secco, crepato come il Canyon. L'acqua scorre nelle crepe, ma questo non significa che non scorra in superficie.
Tracce di acqua recente non so cosa significhi. Su Marte il tempo è come da noi? Perchè non lo dicono, visto che sanno tante cose? Recente significa piuttosto vicino? C'è differenza, come da noi? Di sicuro le cose non cambiano alla stesso modo.
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