Dead Drunk
E' il più bello dei Terrestrial Tones. Scritto a Parigi, sotto monito apodittico della ragione, nonostante moltissimi mostrino di volerne apprezzarne le doti
dionisiache tramite precoci liquidazioni, pare piuttosto un altro (non per dire unico o raro, oscuro, conteso, estremo, esemplare, atteso, distintivo, primordiale, ma visibile, elementare, ultimo per un'istante in una sequenza rapidissima) esito del rallentamento come antidoto contro la noia generativa. Questa sembra una pseudocorrente che si sia scavata con poca fatica un lungo letto durante tutto il secolo, ma senza contar sulle piogge, alimentata ad intervalli regolarissimi da microscopici affluenti. Ogni prodotto sembra dover necessariamente ignorare i precedenti, oppure, indistintamente, assumere l' atteggiamento di chi lo fa.
Spesso il rallentamento, sia che si intenda come deformazione delle onde (la scomposizione o l' allontanamento delle parti visibili più piccole, l' appiattimento delle discrepanze sensoriali, lo sfruttamento dei limiti strumentali) , che come rappresentazione di un rallentamento di diversa forma (la descrizione di un paesaggio estivo o dei giorni di festa, l' imitazione degli spazi vuoti e del silenzio) si ottiene innanzitutto come ennesimo esperimento, avendo per le mani della sostanza e, portandosela appresso negli ambienti e nelle situazioni, provarla e piegarla fino a quando non lo si possa fare con noncuranza e fin quando non diventi chiara e familiare (infine, il risultato formale, che si vorrebbe e si prevederebbe estremamente aderente al caso, è sempre un filtro che evoca il ristagnamento, la rarefazione e i numeri).
[Ad esempio del primo caso, Messiaen e il suono degli uccelli:
L'uccello... canta a tempi estremamente veloci che sono assolutamente impossibili per i nostri strumenti; dunque sono obbligato a trascriverlo ad un tempo più lento. Per di più, questa rapidità è associata ad una estrema acutezza, essendo un uccello in grado di cantare in registri così alti da essere inaccessibili ai nostri strumenti; perciò trascrivo il canto da una a quattro ottave sotto. E non è tutto: per la medesima ragione sono obbligato a sopprimerne i microintervalli che i nostri strumenti non riescono a suonare.
cliccare sulla foto per sentire il chiurlo
(Il processo di approssimazione consisteva ad esempio nella registrazione su nastro del canto di diversi fringuelli, e nella loro trascrizione in un "canto di fringuello ideale". Successivamente approssimava tale risultato per gli strumenti musicali. Per ragioni di praticità diverse approssimazioni furono necessarie a Messiaen per trascrivere da luoghi aperti. Ma mentre i canti entravano nel reame compositivo queste approssimazioni cominciarono a superare le necessità immediate dell'eseguibilità, trasformandosi in creazione musicale.)
dionisiache tramite precoci liquidazioni, pare piuttosto un altro (non per dire unico o raro, oscuro, conteso, estremo, esemplare, atteso, distintivo, primordiale, ma visibile, elementare, ultimo per un'istante in una sequenza rapidissima) esito del rallentamento come antidoto contro la noia generativa. Questa sembra una pseudocorrente che si sia scavata con poca fatica un lungo letto durante tutto il secolo, ma senza contar sulle piogge, alimentata ad intervalli regolarissimi da microscopici affluenti. Ogni prodotto sembra dover necessariamente ignorare i precedenti, oppure, indistintamente, assumere l' atteggiamento di chi lo fa.
Spesso il rallentamento, sia che si intenda come deformazione delle onde (la scomposizione o l' allontanamento delle parti visibili più piccole, l' appiattimento delle discrepanze sensoriali, lo sfruttamento dei limiti strumentali) , che come rappresentazione di un rallentamento di diversa forma (la descrizione di un paesaggio estivo o dei giorni di festa, l' imitazione degli spazi vuoti e del silenzio) si ottiene innanzitutto come ennesimo esperimento, avendo per le mani della sostanza e, portandosela appresso negli ambienti e nelle situazioni, provarla e piegarla fino a quando non lo si possa fare con noncuranza e fin quando non diventi chiara e familiare (infine, il risultato formale, che si vorrebbe e si prevederebbe estremamente aderente al caso, è sempre un filtro che evoca il ristagnamento, la rarefazione e i numeri).
[Ad esempio del primo caso, Messiaen e il suono degli uccelli:
L'uccello... canta a tempi estremamente veloci che sono assolutamente impossibili per i nostri strumenti; dunque sono obbligato a trascriverlo ad un tempo più lento. Per di più, questa rapidità è associata ad una estrema acutezza, essendo un uccello in grado di cantare in registri così alti da essere inaccessibili ai nostri strumenti; perciò trascrivo il canto da una a quattro ottave sotto. E non è tutto: per la medesima ragione sono obbligato a sopprimerne i microintervalli che i nostri strumenti non riescono a suonare.
cliccare sulla foto per sentire il chiurlo
(Il processo di approssimazione consisteva ad esempio nella registrazione su nastro del canto di diversi fringuelli, e nella loro trascrizione in un "canto di fringuello ideale". Successivamente approssimava tale risultato per gli strumenti musicali. Per ragioni di praticità diverse approssimazioni furono necessarie a Messiaen per trascrivere da luoghi aperti. Ma mentre i canti entravano nel reame compositivo queste approssimazioni cominciarono a superare le necessità immediate dell'eseguibilità, trasformandosi in creazione musicale.)
2 Commenti:
"apodittico"?
per chi ha fatto solo ragioneria c'è una Rosetta Stone da qualche parte? ;)
a|po|dìt|ti|co
agg.
1 TS filos., relativo ad apodissi: ragionamento a. | estens., dimostrato logicamente, evidente, inconfutabile: verità apodittica
2 CO di discorso, di atteggiamento: dogmatico, che non ammette critiche o discussioni
Posta un commento
<< Home