Volevo brutalmente imporre restrizioni come per esempio pubblicare almeno una volta al giorno (visto anche che ora ho a disposizione delle protesi per gli occhi che mi permettono nuovamente di poter abusare dello schermo senza patire emicranie) in modo da rendere tutto piu' vero, e farvelo piacere anche di piu'. Pero' poi niente. Ma ora che l'ho scritto magari si', anzi abbiamo gia' cominciato. Almeno fino alla fine del mese, fino all'inizio della decade di tregua dal mondo, in localita' balneare, che l' universita' pensa bene di pagarmi, cosi' che almeno faccia qualcosa, sia pure dieci ore di cinema al giorno. Comunque, e' facile.
I principali ascolti del mese piu' lungo e sopravvalutato dell'anno sono pochi, questa volta posso parlarne. Avendo riaperto con gioia la scatole delle letture impegnative ma utili, tentando anche di dimenticare lo strato di utilita' accademica che certe volte si trovano a possedere, mi e' venuto in mente di fare come una volta e usare Bach come catalizzatore alla misera concentrazione con la quale mi ritrovo. Un trucco antico ed eccellente, non sprovvisto di rituali, come il tendenziale utilizzo sempre della stess copia cd di Glenn Gould che suona il Wohltemperierte Klavier. Ma come e' giusto che accada, gli enormi vantaggi contengono un enorme problema. Proprio mentre il mondo intorno cominciava a sparire, sostituito da numeri e da logiche ovvie e perfette, i versi del terribile esibizionista cominciavano a doppiare le fughe e a raggiungere il microfono nel loro gia' inquietante volume.
Tutt' ora non manca una volta che mi spaventi a morte quando Glenn Gould inizia a cantare.
Ovviamente al mondo non e' dato di uscire da questo tormento, ma devo ammettere che il tentativo del il Glenn Gould de-vocalizer 2000 ha toccato il mio cuore, se non altro per avermi resa nota la diffusione del problema.
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