Mi trovo sul treno e il treno sfreccia, non appena rientro trovo la rete e riporto quel che ho scritto. Non ci vedo per nulla del male nel parlare solo per amore dei suoni ma, a volte, e' conveniente fare presente che si parla esclusivamente per amore dei suoni. Altre volte ancora e' indispensabile, ma dipende, sostanzialmente, da quello che si vuol fare. Quando si scrive, e si scrive per diffondere cio' che si e' scritto, il rischio maggior e' di esser fraintesi; e' una possibilita' che accorre inevitabilmente. Molti credono di trovare la bellezza di un libro a partire da chi l' ha scritto, ma c'e' anche chi la cerca a partire da chi l' ha letto (molti anche loro). La prima opzione e' alla lunga impossibile, e la seconda un po' disonesta. Ed e' cosi' perche' non esistono libri belli, ma solo libri utili in un certo momento. Il successo si misura in base all' utilita' in un certo periodo. Leggendo Le bleu du ciel ieri mattina e' stato bello, mi e' sembrato fantastico, ma come al solito non me la sono sentita di fare i complimenti a Bataille, e' solo questione di fortuna direi. Fare qualcosa senza pensarci troppo e poi notare mentre si ozia che la cosa che si e' fatta coincide con altre cose proprio in quel momento, o che scivola a coincidere con qualcosa che succede anni dopo; in questo l' abilita' c'entra poco. C' entra l'avere qualcosa in comune con i propri simili e con quelli ai quali ci si rivolge, ma spesso e' una considerazione automatica o inconsapevole. Mi rimane comunque il terrore di aver frainteso, piu' che altro nei casi nei quali mi sembra mostruoso e poco degno mettere del mio. Il peggio e' il non poter sapere se quello che mi e' piaciuto, o che mi ha infastidito, e' frutto del lavoro mio o del tizio in copertina.
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26 maggio 2005
Mi trovo sul treno e il treno sfreccia, non appena rientro trovo la rete e riporto quel che ho scritto. Non ci vedo per nulla del male nel parlare solo per amore dei suoni ma, a volte, e' conveniente fare presente che si parla esclusivamente per amore dei suoni. Altre volte ancora e' indispensabile, ma dipende, sostanzialmente, da quello che si vuol fare. Quando si scrive, e si scrive per diffondere cio' che si e' scritto, il rischio maggior e' di esser fraintesi; e' una possibilita' che accorre inevitabilmente. Molti credono di trovare la bellezza di un libro a partire da chi l' ha scritto, ma c'e' anche chi la cerca a partire da chi l' ha letto (molti anche loro). La prima opzione e' alla lunga impossibile, e la seconda un po' disonesta. Ed e' cosi' perche' non esistono libri belli, ma solo libri utili in un certo momento. Il successo si misura in base all' utilita' in un certo periodo. Leggendo Le bleu du ciel ieri mattina e' stato bello, mi e' sembrato fantastico, ma come al solito non me la sono sentita di fare i complimenti a Bataille, e' solo questione di fortuna direi. Fare qualcosa senza pensarci troppo e poi notare mentre si ozia che la cosa che si e' fatta coincide con altre cose proprio in quel momento, o che scivola a coincidere con qualcosa che succede anni dopo; in questo l' abilita' c'entra poco. C' entra l'avere qualcosa in comune con i propri simili e con quelli ai quali ci si rivolge, ma spesso e' una considerazione automatica o inconsapevole. Mi rimane comunque il terrore di aver frainteso, piu' che altro nei casi nei quali mi sembra mostruoso e poco degno mettere del mio. Il peggio e' il non poter sapere se quello che mi e' piaciuto, o che mi ha infastidito, e' frutto del lavoro mio o del tizio in copertina.
3 Commenti:
merito di Bataille o no, il libro ti HA scritta bene. I complimenti (al libro) posso farli io, se vuoi :-)
ok, salutamelo anche
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