21 febbraio 2005



Stanno monopolizzando le mie energie mentali ora, gia' deboli ed esclusive come al solito. Ho dovuto lasciare in sospeso anche la bibliografia di Nabokov, ora leggo solo i libri, noiosi, che mi dicono di leggere. Ma non mi era rimasto molto, forse il peggio, e Luzhin ha catalizzato l'abbandono nel momento migliore. E' un personaggio simpatico, e non assomiglia affatto a John Turturro, ma tutto il romanzo fa la parte di uno di quegli scarabocchi fatti al telefono da Picasso che stanno in una teca con etichetta fra una tela e l'altra (bello scioglilingua, da leggere ad alta voce). Una delusione forse paragonabile a Despair, che pero' e' stato il primo e come confronto vantava solo dei comuni mortali, e una trasposizione filmica favolosa ma infedele. Penso che poi dovro' leggere ancora tutto, e' quasi certo, dovro' proprio farlo. Ho come l'impressione che la traduzione trascuri l'elemento essenziale per decidere definitivamente se l'autore di Fuoco Pallido e' Shade o Kinbote. Ma se, com'e' giusto che sia, delle bieche sorti di Schubert non importa nulla a nessuno perche' mai tutto cio' avrebbe la pretesa di essere ugualmente o piu' interessante? Siamo qui per capirlo.
Da parte mia forse dovrei piu' interessarmi ai fatti del mondo, il quale sembra ancora piu' ostile da quando Nick Cave fa i videoclip con i coniglietti (ogni volta che si pensa di aver capito che davvero tutto e' possibile, succede qualcosa che ti fa pensare che in realta' non l'hai capito molto bene). Ho guardato un po' Mtv mentre ero nella casa nativa e ho pensato che quelle cose che fanno quei bambini nel video dei Libertines anche io le facevo tutte, avevo una vera passione per i fatti del mondo.

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