15 ottobre 2004

(il mondo del futuro)

Venti minuti fa stavano allestendo le bancarelle dei libri usati e allora ho iniziato a starnutire, ho starnutito per circa cinque minuti, simulando indifferenza, ma senza riuscirci. E allora un vecchio di quelli che possono solo stare a banchi "tutti a 1€" perche' non sanno maneggiare i soldi mi dice tutto bene signorina? Intanto tirava fuori dagli scatoloni "IL MONDO DEL FUTURO" di Kenneth K. Goldstein, tradotto da Carlo E. Gallotti nel 1969. Anche questo costava 1€, ma era piu' bello di tutti gli altri. Dentro ci sono moltissime foto di modellini di autostrade futuristiche e immagini con il filtro verde di scienziati con i becker intenti a studiare il modo per incrementare la produzione di carne e latticini. Le foto del presente invece sono colorate normali, e hanno didascalie come Il sovrappopolamento puo' provocare vari disturbi psichici quali aggressivita' e senso di frustrazione.
Kenneth K. Goldstein sapeva bene cosa sarebbe successo, figuriamoci. Altro che un futuro ancora piu' sbalorditivo, nella sua realta', di quello che ci ha fatto intravedere la fantascienza. Poi ci sono le fiere immagini di polli incasellati nelle gabbie con didascalie che elogiano l'efficenza dei nuovi metodi e quelle dei "calcolatori" con cui sara' possibile fare il progetto di una casa, con una ragazza che usa una penna ottica direttamente sul monitor (si stava meglio quando si stava peggio, GIMP e' del tutto insensibile alla pressione della mia tavoletta, che si rimedi per favore).
Questo innocuo volume di "International Library" ha lo scopo di mantenere una coltre di comodo ottimismo e quindi di menti annebbiate (c'e' anche un preannuncio subliminale sottoforma di una inverosimile citta' piena di smog, dal quale emergono solo le punte dei grattacieli) in modo da prevenire catastrofi da panico, suicidi collettivi e profezie che si avverano.
Kennet K. Goldstein e' chiaramente uno pseudonimo da scienziato ebreo di copertura, non e' difficile accorgersi che l'autore gia' stava progettando la sommossa che proprio in questi giorni si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Le macchine del caffe' si stanno chiaramente ribellando, e aggiungerei che non e' da prendere alla leggera. La privazione del caffe' e' solo un ulteriore passo verso il letargo della specie e la conseguente ascesa dei calcolatori.

1 Commenti:

Anonymous Anonimo dice...

Nulla in contrario al piano delle macchine, come a qualsiasi piano ben organizzato. Ma proprio dal dipartimento dovevano cominciare? Eh!?!? Andrea

16:57  

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