26 agosto 2004

(il più bel fior ne coglie)

E' difficile trovare i motivi per affermare che la Grammatica ai giorni nostri non crei problemi. Grammatica poi è da intendersi (davvero poco interessante sapere secondo quale criterio l'ho scelta fra tutte le altre parole) come circa tutto l'insieme delle cose che vengono in mente a leggerla. Linguaggio insomma, convenzione che risente della fretta con cui è stata assemblata, una scandalosa urgenza di possedere un linguaggio (perchè poi, forse l'invidia potrebbe arrivare a tanto, e sarebbe una ipotesi migliore), è colpa del linguaggio, poi, se dormire, per me, è un impresa.

La fretta fa fare male le cose e io il giorno lo passo a pensare al "come sarebbe stato se", il gioco dell'ultimo mese d'estate, un gioco da carcerati, o da chi dovrebbe perennemente fare altro.
Come sarebbe stato se qualcuno, in mezzo a tutta quella gente intrattabile e con la testa sul punto di scoppiare, avesse consigliato di fare le cose come andavano fatte, che ne sarebbe valsa la pena di aspettare ancora un po' per cominciare a chiacchierare con il vicino, almeno fino a quando non fosse venuto fuori il codice binario. Come sarebbe stato se avessero aspettato Pitagora prima di buttare giù insieme quelle regole con il sincero proposito, poi dimenticato o decretato che fosse ormai troppo tardi, che fossero solo provvisorie?
Niente più lettere dell'alfabeto a iosa, ma solo due da imparare, Alfa e Omega poniamo, quanto si perde e quanto si guadagna?
Secondo il tizio di cui sopra, che non ha fatto altro che pregare di avere pazienza, che potrebbe essere Gesù (arrivato, questa volta per comodità, prima del fattaccio), non si perderebbe nulla. Ma ora che ci ripensa, dopo tanto tempo, si chiede se davvero si sarebbe guadagnato qualcosa. E' che quella volta, per così dire, si era lasciato, affascinato, convincere da quelli degli insiemi sfumati. Ora non ci crede poi tanto, A e O sono colpevoli tanto quanto le presupposte pericolose 21 o giù di lì. Risvegliandosi da una notte bianca Gesù, senza nemmeno aprire gli occhi, si è trovato a concludere che gli insiemi sfumati non esistono o almeno, tutti quegli schemi sui libri di neologica sono paradossali anche per Sua Divinità.
Così non è stato, nè per fortuna nè purtroppo, che saremmo arrivati più o meno allo stesso punto cioè a piangerci addosso perchè alla Grammatica non si sfugge.
Questo non toglie che la Grammatica abbia decisamente bisogno di essere adattata all'uso; e accorgendoci in piena notte che si può spostare qualche mattone solo ripartendo dalle fondamenta (lo stesso pensiero che mi passa in testa quando infilo le scarpe di piombo per andare a votare) allungando la mano, cercando conforto sul comodino, troviamo solo volumi piacevolmente rassegnati alla triste prigione...

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