11 maggio 2004

(promessa)

Un problema è che da quando ho letto nineteen eightyfour (veniva inevitabilmente dopo la trilogia dei robot e l'avrei preso comunque, anche se fosse stato l'annuario della mia nascita), mi è venuta un po' di fretta nello scrivere le cose. In realtà  una fretta terribile, di provare anche ogni supporto finchè non ne avessi trovato uno ignifugo.
Questo magari è un modo per spiegare l'esorbitante quantitè  di carta nonchè bits usati in parole scombinate sull'incomprensibile successo di kill bill, sull'improbabile sanità  mentale di chi guarda la tv senza apparentemente risentire dell'autoreferenzialità  selvaggia, del fatto che compro i quotidiani pur sapendo che riesco a leggere solo il meteo (meglio se colorato) e la piccola cronaca. Ho un foglio su cui cerco di spiegarmi perchè da un mese a questa parte ho una predilezione per i libri con le figure, l'altro che svolazza per la stanza cerca di dimostrare la tesi che se non riesco a finire un ragionamento senza farmi ogni volta una risata è perchè sto vivendo in un momento di trasformazione di quello che non ho mai vissuto in quello che non vivrò mai. AHAHAHAH.
Fatto sta che tutto ha un po' il sapore di una premessa, come ben si nota. E soprattutto per ricordarmelo spero che voi ne prendiate nota, e far sì in qualche modo che questa sia l'ultima volta. Assomiglia terribilmente all'ultima sigaretta. Ho cambiato un po' di cose, tanto che ho per forza dovuto cambiare posto. Quello che è rimasto uguale è che questi aggeggi (blogger, che proprio oggi è rinnovato, in questo caso), continuano ad avere un retrogusto di terapia inconclusa, costosa, ma necessaria quanto un lettore dvd che legge anche i divx, oggi.

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