31 maggio 2004

(polvere nei pollai IX edizione)

Allora io è un po' di tempo che dovrei prendere, per dire le cose, le parole degli altri. Per esempio mi è piaciuto molto il tendone del circo, sebbene mi abbia lentamente ucciso il pavimento su cui poggiava, ho temuto per la mia vita come mi succede poche volte e ho saltato il fine serata.
All'inizio mi sono piaciute, però, due cose in particolare, che sono la strada per arrivare al noto platz, senza nulla intorno, e la cosa migliore che sono gli animali strani che erano insieme alle galline nel pollaio. A me piacciono molto quegli animali lì, penso questo abbia compromesso molto del mio giudizio sullo straparlato evento.
Uno di questi, mentre io respiravo per un attimo lontano dalla nebbia è corso con un fascio di carta e di conti fra le ali per mostrarmi a quanti alberi e a quanta colla corrispondono i volantini elettorali che mi intasano la casella di posta non-elettronica.
Non è il momento gli ho detto, sono qui "per un altro motivo". Ahah, fa lui starnazza e muove le zampe, lo so benissimo che non fai altro che pensarci!
Non è vero!, faccio, senti cosa pensavo, che questa cosa degli strumenti giocattolo sarà una reazione e queste cose del genere, finalmente qualcosa che mi piace, mi fa pensare al futuro con più fiducia perchè il lo-fi è per i pigri annoiati e insomma anche noi abbiamo un futuro, mi diverto, vedì? mi diverto, tu no?
Ma nel frattempo è tornato fra le galline e la discriminazione, passando per gli alberi delle pere e l'altra metà del posto, e lì insultato e calpestato dagli under 11.
Per una volta, forse non una, ma insomma questa volta ho ritenuto bello giusto e divertente che sul palco potesse andarci chi non ha un disco, chi non è capace e chi proprio non c'entra. Che chi vive lì forse non lo capisce, come l'animale strano, non capisce come a me faccia piacere stare a casa sua a riposarmi e a pensare che proprio non devo lamentarmi quando dopo le disgrazie, nel giro di quattro giorni trovo casa, lavoro e mi rubano la bicicletta, era troppo tempo che non mi succedeva.

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