24 maggio 2004

have

(should never have left the crystal lake for areas where trees are fake)

Ci sono tanti parchi in cui prendere il sole con i palmi delle mani appoggiati sull'erba e la testa all'indietro. Tanti posti che si può scegliere il posto dove definitivamente passare le ore a togliere e mettere gli occhiali da sole ogni ventiquattro venticique sedici secondi. E' possibile portarsi anche le cuffie insonorizzate come oggetto moderno a scelta, con dentro qualcosa di rapido e che si intoni alle margherite, ai maratoneti e agli asili di cemento. Ad una certa ora escono gli abitanti degli asili e delle scuole elementari di cemento che stanno dentro ai parchi, in fila sparsa tenendosi per mano. Ad una certa ora cominciano ad essere le 8:27 a.m. ed è ora di alzare la testa con un po' di fatica e mettersi all'ombra.
Da quel punto si può ritornare in strada, fino a che un certo punto non si vedono più le farfalle cavolaie e le cicale ma piuttosto i ciclisti con la maschera a gas. Se si è fortunati e attenti si potrà notare fra un acero e un pioppo il dolce suono del lava-asfalto. Con le sue caratteristiche penne arancioni l'Atc zampetta leggero alla ricerca delle briciole delle colazioni sui davanzali delle case. Attraverso quelle stesse finestre, passeggiando, si possono osservare i loculi abitativi delle madri dei bambini di cemento che sospirando contano i giorni sul loro calendario con le foto satellitari più suggestive dell'effetto serra. I giorni, dicevamo, che mancano alla fine della scuola, quando sarà ora di prendere le ferie e andare in piscina con le stesse cuffie insonorizzate che diffonderanno il disco degli Air con la copertina che più si intona al flacone della crema solare fattore protezione totale.

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