15 maggio 2004

(elegia digitali)

Sotto l'effetto prolungato della caffeina mi accorgo che passerò la notte davanti al videoregistratore. [Io il dvd non ce l'ho e anche questa come altre cose contribuisce a riempire uno schemino dell'incoerenza, come spesso mi fanno notare. Infatti il mio totale rapimento per le nuove tecnologie e i design più minimali possibili fa a botte e fa male con il feticismo morboso per le mie vhs grandi come la bibbia]. Allora una cernita rapidissima precede la preparazione di una bottiglia di latte di riso alla mandorla con la menta e la visione in un solo respiro di Arca russa, che pur essendo così giovane risente già del tempo. Non si può non pensare a silenziare il cellulare, chiudere la porta, sigillare i doppi vetri. Non si può non pensare che ad ogni interruzione tutto da capo. Non si può non pensare: merito del digitale! Non posso non ricordare quando cercavo l'ultimo fotogramma di ogni bobina di nodo alla gola. Questa è un'altra elegia, penso facendo le bolle nel latte verde, e penso che Sokurov si mantenga uguale anche nei tentativi più estremi di aspettare il progresso andandogli incontro con dei salti mortali.

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