15 maggio 2004

(cento pagine mille lire sui buchi neri)

C'è tanta confusione che lo vedo ovunque. Ogni volta che scelgo una rivista sullo scaffale, prima ancora di sedermi, mi accorgo che c'è qualcuno che discorre tranquillo sull'autoreferenzialità. Quando ancora era inverno ho cominciato a segnarmi tutto; gli articoli, le allusioni, le fotografie. I nomi dei professori i cui giorni mi chiedevo come passassero oltre che a parlare di se stessi e, alla fine, i film autocitazionisti; quelli che mi venivano in mente. Effetto notte, attenzione alla puttana santa, il disprezzo, otto e mezzo. Poi hollywood ending e quella cosa di Quentin che vi piace molto. Ho detto che prima o poi avrei messo insieme tutte quelle cose e avrei tirato fuori il ragno dal buco, ma non ci è voluto molto perchè capissi che non c'è verso. Ho tralasciato i reality show, di cui vergognosamente non so nulla, e almeno tre quarti del resto della televisione.
Mi sembra che non ci sia verso in quanto non so cosa si debba cercare. Una patologia, trasformazioni evolutive inevitabili, distruzione dall'interno? Va bene così o non va bene così? Non posso basarmi sul mio fastidio, che fra l'altro mi accorgo sempre di più non essere rappresentativo.
Aspetto una serendipity, come dicono gli ingegneri quando per caso si trovano in provetta un embrione di cavallo sintetico.

1 Commenti:

Blogger A.G. dice...

è solo una prova ma anche perchè mi piace la parvenza di un luogo frequentato

16:05  

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