17 luglio 2007

la reazione al clima degli animali soffici (1)



Sotto la violenta luce estiva che invade Berrydown Farm e i suoi dintorni, alcuni pingwings colonizzano per la durata d'un pomeriggio lo spazio d'ombra creato da un cedimento di mattoni invaso dall'erba medica.


Così come succede alla pallina da ping pong, la quale osservata per la prima volta appare del tutto inadatta al suo dirotto destino e difficilmente riuscirebbe ad esser descritta quale la miglior superficie alla quale infliggere una tale rincorsa (si può fare saltare su una mano e rendere inconsistente, poi adoperata negli esperimenti sulla densità dell'atmosfera o sulla resistenza dell'acqua, quando non vada a riempire le stive delle navi rompighiaccio o sostituita, opportunamente dipinta, alle uova nei nidi dei rapaci diurni cittadini), il pingwing si distingue principalmente per il materiale, un'angora particolarmente soffice, e la sua lavorazione, i quali suggerirebbero piuttosto una dimora azzurra, ventilata e di dimensioni completamente diverse.


Tuttavia il pingwing non conosce disagio che non nasca dalla mera imitazione delle abitudini umane (ad esempio l'acquisizione formale della cieca fiducia umana nel gelato alla menta quale antidoto alla canicola) e, agevolato dall'ottusa assenza di palpebre, si limita a constatare la propria cedevolezza piegando gli steli d'erba e la sua microscopica statura tramite l'emissione di fischi sottili e frasi al limite dell'udibile ripetute anche decine di volte nel corso del pomeriggio, le quali li rendono agli occhi umani ancora più lievi.

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