27 luglio 2004

(è molto più complicato di quanto serva)
Da qualche giorno a questa parte abbiamo ricominciato ad usare i soldi, e fin'ora non ci sono state sorprese. I soldi li abbiamo usati per rendere più credibile questo periodo di circa dieci giorni in cui, per motivi ancora in parte misteriosi, ci siamo autoimposti una, come si dice, pausa. Io (la smetto anche se mi piace sempre il plurale, ed è sincero, perchè soprattutto d'estate mi sembra di vedere gli eserciti al posto delle persone e gli sciami al posto delle mosche) però non penso proprio sia una condizione che mi si addica. Per intenderci era inizialmente una pausa dallo studio, quello dei libri che sono nel programma sostanzialmente; ma, come parecchi altri abiti, questo sembra coerente tanto che lo si sente nell'aria come senso comune ma procura non pochi problemi quando è ora di indossarlo. Tuttavia ho pensato fosse divertente e svagante il fatto stesso di continuare a perseverare a cercare di fare come si dovrebbe fare, rilassarsi e liberare le meningi, il lobo frontale e il corpo calloso. Un aiuto è comunque necessario nell'impresa, e questa volta sono state cose come i formidabili (cerchiamo di fare qualcosa, sta diventando sempre più un problema l'uso degli aggettivi al grado massimo; ce ne sono pochi e usare quei pochi abusati è diventato imbarazzante) packages di Ba Ba Ti Ki Di Do e di Clito's Angels; ormai lo so, sono queste le cose che elettrizzano e per un attimo anestetizzano il midollo spinale, e non sono, no no, i fumetti. Non avendo ancora chiarito il rapporto confittuale che ho con questi ultimi (è un buco di dimensioni notevoli nella mia conoscenza orizzontale e ne sento la mancanza) mi è sempre comodo avere qualcuno qualche volta che mi facilita in tutti i modi la lettura di qualche libretto illustrato. E' indispensabile che qualcuno mi faccia avere il volume e me lo piazzi davanti agli occhi, se è una bella copertina c'è caso che inizi a guardare le figure dentro e magari anche a leggerlo, e se inizio a leggerlo è direi quasi sicuro che arrivi alla fine senza smettere che per mangiare. Chiusa la quarta non mi viene mai in mente di aver perso tempo, ma la mia avversione persiste e difficilmente giustificabile. Se mi chiedono perchè? io dico che forse è troppo facile, troppo veloce e quindi non raggiungono lo scopo di occupare in una sola mossa ogni pensiero, è gia tutto fatto e non è divertente. Loro lo capiscono bene che io invento opinioni in loco visto che non ne ho, non è difficile chè mi riesce piuttosto male, e viene da sè rispondere: e il cinema? Questo è vero, proviamo così: il tempo del cinema è guidato, o meglio la velocità di lettura è obbligata e gli occhi non posso sfuggire a dieci fotogrammi dopo come sfuggono sempre sulla pagina a fronte. Il motivo è questo e proprio non si prescinde dal numero di regole inevitabilmente da rispettare imposte dall'autore e più di tutto dal mezzo, senza poi contare che queste sono le sole piacevoli da infrangere quando è il caso, o forse no. Cercare inutilmente di capire quello che non serve è il gioco dell'estate, in men che non si dica saranno finiti e dimenticati entrambi, altro che vacanze al mare...
(Un altro gioco, per i più bravi, è cercare di immaginare secondo quale criterio sono scelti i servizi secondari dei tg estivi. Se c'è un bambino che estrae i bussolotti come al superenalotto in modo che nessuno ne abbia la responsabilità, come sono organizzati gli archivi millenari dei tappabuchi, se viene fatta occasionalmente una cernita degli argomenti passati di moda dopo gli anni '70 e soprattutto se esiste un generatore casuale di musiche di sottofondo)

21 luglio 2004

(brwwaain pleasure)


Ha piu' senso parlare male di qualcosa? Si rischia di essere vacui e indefiniti, un po' indifferenti e sensibili ad ogni minimo cambiamento di brezza. Adesso lasciamo perdere i trucchetti per generalizzare ogni pensiero pigro e fare sembrare la questione un po' piu' importante, stavo parlando di musica. Gli Animal Collective, all'accusa di essere un po' "cazzoni" (mettendo le mani avanti - ma questo vi rende simpatici e credibili! -) rispondono con un: se vuoi musica precisa allora ascolta i Tortoise e annoiati a vita! digrignando i denti, oppure sbadigliando.
"Abilita' tecnica" sembra di averlo letto l'ultima volta in qualche sonetto del dolce stil novo, magari si sente dire di quando in quando in qualche film in costume come, non so, Madame Bovary. Gli strumenti non sono una scusa, si puo' svuotare la soffitta e in una domenica pomeriggio allestire uno studio di registrazione e registrare una cassetta di strumenti con un'estensione che non supera l'ottava. Allora siamo d'accordo, che i parametri non ci sono piu'. Ma il bisogno di giustificare il nostro grado di affinita' con quello che ascoltiamo rimane irresistibile. Il risultato e' spesso un po' ridicolo, tant'e' che ci carichiamo sulle spalle ogni volta un sacco enorme di ironia da spargere come i coriandoli, e male che vada lascia indifferente chi parla e chi ascolta. Ci sarebbero da catalogare i - secondo me sta scaricando la posta - e gli - erano meglio su disco - e programmarne un generatore casuale, ma sicuramente l'ha gia' fatto Polygen.
In realta' volevo dire qualcosa dei Matmos, per questo su' c'e' una significativa shot del concerto. Loro erano nella mia citta', sono venuti nella mia citta' ed hanno suonato in un bel posto e per essere coerente non cerco di spiegare perche' mi piacciono sempre di piu', anche se sono meglio su disco.
L'estate, quando non si puo' fare ginnastica, ci si allena a non annoiarsi senza muovere troppi muscoli, il mio ibook lo sa.

15 luglio 2004

(thes fockin' jab)

Ken Loach appoggiato ad un muretto con dietro Firenze, i capelli al vento e vestito da non ho proprio voglia di farla questa intervista consulta le f.a.q.. I miei amici riderebbero di me, dice, che sto qui a parlare di politica, di cose giuste di cose sbagliate, qui in questo posto costosissimo, in questo paese costosissimo. Magari con questo Ken voleva dire che lui e' un po' amico di tutti, non solo dei cabarettisti e dei lavoratori precari che fanno troppi figli, anche un po' nostro. Confermato poi dall'omino della cineteca che si impegna sempre tanto quando parla, infatti lui dice che Ken avrebbe voluto essere li' con noi, che e' nostro grande amico ma che aveva altri impegni.
Per me non e' mai molto piacevole assistere preventivamente ad ogni sorta di esplicazione, making of e aneddoti sul film che sto per vedere. Cosi' mi si costringe a pensare durante tutta la durata ai movimenti troppo prevedibili della macchina, ai chissa' come l'ha fatto questo e questi che recitano chissa' che lavoro facevano prima, e che i professionisti stonano troppo e neanche si cerchi di evitarlo, anche la fotografia fa di continuo attenzione attenzione sta per arrivare l'attore vero.
Cosi' mi si costringe a fare purtroppo, ma non e' del tutto colpa mia. Io sono daccordo con Ken quando dice che bisogna solo sperare di andare a vedere un film piacevole e non importa nient'altro. La penso abbastanza come Ken io.
E questo volta e' andata abbastanza bene, the Navigators e' stato bello vederlo, si rideva molto. C'erano molti sketch divertenti e tutti ridevano, ho pensato anche che si rideva un po' troppo. Qualcuno se ne deve essere accorto e ha pensato la stessa cosa, tanto che ha previsto l'esposizione dell'aneddoto triste sullo sceneggiatore ferroviere che e' morto (si e' spento) un giorno prima della prima avendo contratto una malattia incurabile causata dall'amianto aspirato durante le precarie condizioni di lavoro. Ma questo e' tutto secondo programma, non e' cambiato nulla. Se Ken continuera' a fare film su gente sfortunata, con l'accento strano e i capelli arancioni allora mi avra' sempre in sala.

11 luglio 2004

(bush no no no)

Sarà per quello o sarà per l'altro di sicuro una delle ultime persone a cui chiedere opinioni su cosa sia successo negli ultimi due mesi. Dicevo, sono io. Figuriamoci se mi ricordo quando è stata l'ultima volta che ho passato del tempo a cercare il bordo della plastica per aprire un cd. In questi casi (sarà forse per gli euro spesi in altro che poi si cerca di tenersi stretti il portasoldi che farsene rifornire legalmente) non c'è molto altro da fare che mettersi in pace e cercare di pensare che anche i ritorni un attimo al passato non sono da essere crudelmente disdegnati. Anche perchè sembrano strade obbligate. Una volta che si decide di andare a prendere un po' di aria fittizia al cinema e non ci si fa troppo caso, quella volta ci sarà il festival del cinema ritrovato; i francesi accorsi numerosi e tutti eleganti seduti dietro di me, tutti, con le cuffie che traducono a voce alta (alta) gli ermetici titoli di una pellicola presonora.
Dicevo, questi casi possono essere sfruttati, per spolverare per esempio. Infatti bisogna spolverare prima di leggere un libro del passato, anche se non avvelenato, se non si vuole morire. Bisogna spolverare prima di sfogliare il booklet da sfogliare con Eskimo dei Residents, pregi e scherzetti del cartone. Le fissazioni non se ne vanno mai del tutto, lasciano il segno come gli stickers a forma di chewing-gum per attaccare i poster al muro.
E allora ci vuole poco a ricordarmi quanto Kick A Picnic e God Song possano rendere improvvisamente tutto più bello, a ricordarmi anche di quando con la matita mi piaceva soprattutto disegnare bulbi oculari in smocking. I Residents dicevano che ci si può divertire anche senza cambiare universo e allora mi mettevano il cuore in pace, non che faccia una piega, e pensavo che i middle '80 non fossero alla fine un brutto posto in cui nascere. Dicevano anche che la terra promessa fosse il Circolo Polare Artico perchè il cervello, circuito elettrico atrofizzato dal consumismo, alle temperature basse funziona meglio, e questo andava bene con la mia avversione per la vita estiva in genere. Visto che nemmeno loro non si arrugano nè arrugginiscono, lo vedo ora che a qualcosa è servito togliere la polvere, la Cryptic Corporation ha pensato di fare uno di questi cosi piuttosto inutili, per stare al passo con i tempi, e però è vero che fa sempre piacere sapere che non tutto crolla al mondo.

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